Dopo le analisi di Ceres e del confronto tra MSC e Costa, è la volta di Beppe Grillo.
Il comico genovese, ed esponente di punta del Movimento 5 Stelle, non può non rappresentare una best practice su Facebook, sui social media, e in generale sulla rete, in virtù dei risultati ottenuti in termini di riconoscibilità, viralità e interesse da parte dell’opinione pubblica e della sfera politica.
L’analisi della strategia Facebook, come nel caso di Ceres, verte sulla distribuzione delle tipologie dei contenuti, sui contenuti capaci di generare più conversazioni e sull’emersione di particolari soggetti catalizzatori di attenzioni (e like) nell’attività di commento.
Un primo, interessante, dato che emerge dall’analisi della strategia di Beppe Grillo è in controtendenza con quanto visto con Ceres.
La pagina stessa non è tra i principali attori della conversazione in materia di commenti.
Si realizza una comunicazione one to many che vede, però, l’emersione di un interessante fenomeno di partecipazione ed attivismo da parte della fanbase.
Un punto di forza? Le Call-to-action, che potete individuare passando con il mouse (o facendo pressione con il dito) sui vari nodi della dashboard che segue.
Pazienta qualche secondo, i dati sono davvero tanti 🙂
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