Google Shopping Express sfida Amazon

Il logo di Google shopping express, nuovo e-commerce di GoogleNasce Google Shopping Express.

Google e l’ e-commerce, un binomio che prima o poi doveva concretizzarsi.

Qualche giorno fa raccontavo di come la società del motore di ricerca più famoso al mondo avesse spostato le proprie mire sul mercato musicale e dei domini.

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Ormai prassi consolidata da parte di Google è la proposizione di servizi innovativi o competitivi rispetto a tutti i soggetti presenti in rete. La grande capacità è sempre stata quella di offrire un servizio onnicomprensivo e, spesso, superiore a tutti i concorrenti.

L’illustre concorrente di questa tornata è Amazon. Consolidato servizio di e-commerce, capace di scalzare il più anziano e (inizialmente) completo Ebay, Amazon ha saputo mutare la propria piattaforma da comune distributore di libri a enorme mercato globale che serve milioni di utenti con un servizio altamente efficace.

Vale la pena fare un inciso sulle motivazioni che conducono a tale decisione.

Non è tanto la volontà di esplorare nuovi mercati ed aprire ulteriori prospettive di business, che rappresenta sicuramente un aspetto primario in ogni decisione strategica d’impresa.

La soluzione intrapresa da Google, con il lancio di Google Shopping Express, procede a braccetto con le dinamiche naturali e originarie del motore di ricerca.

Pare che Google abbia perso quote di query rispetto alle ricerche di prodotto, che si spostano sempre più sui portali specializzati, come Amazon. L’effetto domino pare sia stato scatenato dall’inizio della vendita di generi alimentari da parte di Amazon, che ha scaturito nei consumatori la naturale tendenza a ricercare i prodotti direttamente dove è possible acquistarli, decurtando, di fatto, le potenzialità dei sistemi di advertising e annunci a pagamento di Google, che vede indebolirsi il proprio sistema di risultati di ricerca.
La contesa costa circa 3,5 miliardi di dollari.

La presenza di Google nelle dinamiche dell’e-commerce non è storia nuova. Prima di Google Shopping Express, i primi embrioni, sebbene in maniera relativamente marginale, riconducono alle esperienze di Google Wallet, che tuttavia fungeva da facilitatore dei pagamenti elettronici, senza disporre dell’intero set di attività corollarie.

Più che di una concorrenza spietata, nella fattispecie, la strategia di Google Shopping Express si impone quasi come complementare. L’idea non consiste nella creazione di un’enorme struttura di stoccaggio e spedizione di prodotti in ogni parte del mondo, ma è ben più snella.

Google assumerà un ruolo che è a metà tra l’intermediario e il corriere espresso.

La strategia prevede la distribuzione locale attraverso accordi commerciali con aziende, anche piccole e medie, e servizi di spedizione, così da poter garantire la consegna di prodotti freschi o deperibili.

L’obiettivo di Google pare essere in primis il mercato alimentare.

Visitando il sito Google Shopping Express San Francisco (nell’immagine), gli utenti possono consultare cataloghi di prodotti tecnologici, alimentari, abbigliamento e quant’altro ed acquistarli con la garanzia di riceverli entro 24 ore.

il sito di Google shopping Express san franciscoE’ molto più di un esperimento: il servizio è già disponibile nelle aree di San Francisco, New York Ciry e Los Angeles

I partner sono di tutto rispetto, Toys e Whole Foods. Google guida la transazione tra il consumatore e l’azienda, guadagnando royalties sulle transazioni e addebitando agli acquirenti una tassa di 5$ per ogni negozio visitato dal corriere per completare un ordine.

Per i primi 6 mesi non saranno addebitate tasse di consegna, ma pare che Google stia già provvedendo ad immaginare un abbonamento flat sulla scia di Amazon Prime.

Qui le dichiarazioni integrali di Tom Fallow, capo di Google Shopping Express

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