Il post perfetto, questo il nome dato all’ultima infografica ad opera di MyClever Agency.
L’infografica analizza, piattaforma per piattaforma, le modalità per aumentare la visbilità e la possibilità che il vostro post sia condiviso dagli altri utenti.
Ho provveduto a “smontare” l’infografica, di cui vado a descrivere i contenuti.
Vale la pena di cominciare da Facebook, che con i suoi due miliardi di iscritti è sicuramente il social più abitato del web.
Anzitutto si consiglia di utilizzare la recente implementazione che consente di associare ad uno status uno stato emotivo, per dare il giusto incentivo emozionale al vostro pubblico. Si tratta di un elemento che ritengo poco rilevante, sicuramente meno degli altri descritti.
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L’infografica consiglia di offrire una panoramica su ciò che si va a condividere, senza tuttavia svelarne tutti i contenuti, così da spingere gli utenti a cliccare sul contenuto.
Quest’ultimo è opportuno linkarlo, possibilmente, abbreviandone l’url attraverso il servizio Bit.ly, che consente anche la possibilità di tenere il conto della quantità di condivisioni.
Grande risalto è dato all’utilizzo delle immagini, da sempre l’elemento meglio indicizzato da Facebook e con migliori margini di engagement.
Ulteriori consigli sono quelli di utilizzare immagini mobile oriented, così da risultare allo stesso tempo accattivanti e di rapida visualizzazione, facendo sempre attenzione all’interazione: i commenti non vanno ignorati.
Andando in ordine di notorietà, più che di importanza, passiamo a Twitter, che rispetto a Facebook ha differenze sostanziali di impostazione.
Come per Facebook si consiglia di utilizzare short link, con bit.ly o simili, per guadagnare caratteri da utilizzare od, eventualmente, lasciare liberi per eventuali repliche di utenti che intendessero citarvi in RT.
Importante è anche fare call to action, cosa che può essere conseguita ponendo, ad esempio, una domanda ai vostri follower rispetto al tema che andate a trattare.
Di pari importanza è l’utilizzo di mentions, per provare a coinvolgere gli influencer della piattaforma nelle vostre pubblicazioni.
Infine, come ormai per ogni social, cercare, ove possibile, di accompagnare il contenuto con un’immagine.
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In un precedente articolo sottolineavo come Instagram fosse il vero re dell’engagement, risultando capace di conseguire risultati ben 58 volte più consistenti di Facebook.
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Si tratta di una piattaforma dove l’interazione è padrona, ma con i giusti accorgimenti si possono conseguire risultati molto importanti.
Si parte da consigli abbastanza intuitivi, come l’attenzione al giusto editing; l’utilizzo di hashtag per aumentare l’esposizione; l’attenzione da rivolgere all’interazione rispondendo ad eventuali commenti; l’uso di didascalie con eventuali domande da porre.
Infine un elemento molto interessante è quello che viene definito “rule of thirds”.
Si consiglia di occupare con il soggetto centrale della foto non più dei 2/3 dello schermo. La cosa pare risulti più attrattiva alla vista. Perchè non provarci?
Tra i consigli per i post sui social viene riservato uno spazio anche ai blog. Del resto il blogging è una delle dinamiche più attive del web e vede la propria integrazione in costante incremento.
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Per i blog si consiglia l’utilizzo di titoli particolarmente attrattivi, ricordando di ribadire le keyword del titolo sin dal primo paragrafo.
Molto importante è anche il quantitativo di parole utilizzate, per le quali sarebbe preferibile raggiungere una quota intermedia tra le 500 e le 800.
Non dissimile dai precedenti casi, invece, è il consiglio di utilizzare immagini rilevanti e call to action.
Più importante, invece, è il consiglio che prevede l’utilizzo di link interni al blog stesso, per garantire una navigazione del proprio blog che non si esaurisca al singolo articolo.
In conclusione, inevitabilmente, ricordarsi di condividere sui social seguendo tutte le indicazioni finora descritte e quelle che verranno in seguito.
Passiamo ora a Linkedin, il regno del social recruiting. I consigli sono i consueti, con particolare attenzione all’utilizzo dei caratteri.
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50 caratteri di introduzione sono il limite da evitare di sforare per un’intodruzione al contenuto, cercando di essere possibilmente molto diretti.
Elemento interessante, e da tenere in conto anche per Facebook, nel caso in cui si pubblichi da una pagina fan, è quello dell’analisi.
Linkedin consente di misurare l’engagement e la diffusione dei contenuti: metriche importanti per avere cognizione dell’interesse riposto in quanto pubblicato al vostro audience.
Grande interesse va riposto nelle pubblicazioni su Google plus, capaci di incidere sensibilmente sull’indicizzazione organica dei vostri contenuti sui motori di ricerca.
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Su Google+ non si bada a dimensioni di immagini. Le più grandi e di miglior qualità spiccheranno rispetto a piccole anteprime.
Hahstag, interazioni e mentions dei brand, come di consueto, rappresentano un must.
Va riposta grande attenzione invece nei trending topics, in cui vale la pena inserirsi con contenuti che già destano l’interesse del pubblico, ricordando di individuare community di settore a cui condividere i vostri post.
Ultimo social che vado a descrivervi è Pinterest: il social visual con i migliori margini di crescita del momento.
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Su pinterest le immagini che non riportano volti umani sono condivise il 23% in più. Sarà il caso di evitarli.
L’utilizzo dei colori dominanti: rosso, nero, verde, rosa, può aumentare di 3 volte i repins.
Attenzione alla saturazione del colore: le immagini con il 50% di saturazione sono repinnate 4 volte di più di quelle con il 100% e 10 volte più delle immagini in bianco e nero.
In ultimo, ricordate che le immagini verticali sono migliori delle orizzontali. Il rapporti perfetti sono 2:3 e 4:5.
Infine vi segnalo questa tabella degli orari, che vi aiuterà a condividere i vostri post negli orari di punta, per individuare il numero massimo di utenti e lettori potenziali.
Nella descrizione dei consigli per i blog post scrivevo che il numero di parole complessivo deve mantenersi nel range compreso tra le 500 e le 800 parole.
Ho già sforato di almeno un centinaio, sarà il caso di fermarsi.
Qui l’infografica completa, che comprende anche i dati concernenti Youtube, Tumblr e Vine.
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