Twitter: Bene sul mercato, male nell’engagement. La rivoluzione sulle orme di Facebook

E’ tempo di grandi rivoluzioni in Twitter.
Dopo l’entrata in borsa, con riscontri molto positivi, si discute sulla capacità attrattiva del famoso social dei 140 caratteri.
All’ottimo appeal che riscontra sul mercato, corrisponde un discreto problema di fondo: l’attività degli utenti.
Recenti dati Twopcharts riferiscono che il 44% degli utenti iscritti non ha mai inviato un tweet. Un dato quantomeno allarmante, se si considera che quasi un utente su due non esegue alcuna operazione successiva all’iscrizione.
Twitter è un social abbastanza intuitivo e di semplice utilizzo. Le ragioni vanno ricercate nella capacità di incrementare l’engagement.
Il social dei cinguettii si segnala per la capcità di Power User di catalizzare l’attenzione di enormi platee, ma non brilla per interattività.
Non è un caso che le recenti implementazioni stiano avvicinando la piattaforma alle peculiarità che sono sempre state tipiche di Facebook.

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Nell’ultimo periodo si è assistito ad una svolta visual, dando maggior risalto alle immagini pubblicate dove prima compariva esclusivamente un link.
E’ recente l’annuncio dell’implementazione delle notifiche pop-up, specie per quanto riguarda i DM (messaggi diretti).
Sono tutte novità legate alla capacità di incrementare le interazioni tra gli utenti, scongiurando il rischio che twitter si avvii sul percorso che è stato dei mass media, dove, si sa, l’interazione non ha mai fatto da padrona.

Le nuove notifiche potranno essere disattivate da impostazioni.

E l’auto-play dei video di Facebook l’avete disattivato? Approfondimento qui

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