Facebook ed Ebola.
Il social più famoso e popolato al mondo si dimostra, ancora una volta, sensibile a temi rilevanti, come la salute.
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Facebook annuncia per l’Ebola tre iniziative:
- Una funzione per raccogliere donazioni da consegnare a International Medical Corps, Save the Children e alla federazione internazionale della Croce Rossa.
- Una collaborazione con l’Unicef per offrire contenuti informativi di rilievo attraverso la piattaforma rispetto a regioni specifiche del continente africano.
- Collaborazione con NetHope per migliorare i sistemi e le periferiche di comunicazione rispetto a regioni del pianeta con difficoltà evidenti come la Guinea, la Liberia e la Sierra Leone.
Per favorire le donazioni Facebook si è presto dotato di una nuova e semplice interfaccia, mediante la quale sarà richiesto agli utenti di collaborare nella lotta contro Ebola. Un pulsante che comparirà in cima al vostro NewsFeed consentirà di scegliere l’ente a cui destinare la donazione.
Sarà probabilmente anche l’occasione per avviare le prime transazioni economiche sulla piattaforma, come preannunciato di recente rispetto a tutt’altra tematica: l’e-commerce.
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Si specifica che i fondi saranno direttamente consegnati alle associazioni indicate.
Quanto al progetto che vede una partnership con UNICEF, Facebook annuncia che proporrà, in determinate aree investite da Ebola, dei messaggi informativi rispetto ai sintomi di cui tenere conto in caso di una prima diagnosi del contagio. A questi messaggi segue un contatto telefonico gratuito presso il quale ricevere informazioni ulteriori.
Infine per quanto concerne l’accordo con NetHope, Facebook si è fatto carico della donazione di 100 terminali di comunicazione mobile satellitare, da distruibuirsi nelle aree di cui sopra, per fornire servizi telefonici e connessioni a banda larga, specie alle unità sanitarie operative.
Facebook e Mark Zuckerberg, in prima persona, si sono fatti promotori di questa campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi, per intervenire in maniera tangibile e lodevole con tutte le proprie facoltà per offrire un contributo che ho ragione di credere potrà risultare prezioso.
La cura e la salvaguardia delle popolazioni dal rischio di un’epidemia di Ebola passa anche da Facebook.
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