Real Time social: Gatorade e JetBlue contro LeBron James

LeBron James sfinito dai crampi durante la gara uno della finale NBA

LeBron James sfinito dai crampi durante la gara uno della finale NBA

Prodigio del real time o cattiveria gratuita?

LeBron James, numero 6 dei Miami Heat, lascia il campo contro i San Antonio Spurs per crampi nella gara uno delle finali NBA.

Il calore e la fatica costringono il campione ai margini del campo, portato a braccio dagli assistenti di Spoelstra, coach dei Miami Heat.

Fino a qui nulla di eclatante, si tratta esclusivamente di un atleta alle prese con gli sforzi del proprio mestiere, sebbene in un match di cartello.

Ciò che fa notizia, e che mi interessa sottolineare, è la reazione tempestiva e, in un certo senso, feroce di due imprese che evidentemente non intrattengono rapporti commerciali con una delle icone del basket mondiale.

JetBlue Airways, compagnia aerea low-cost americana, accoglie l’evento con un post su Instagram in cui, non risparmiando una certa dose di sarcasmo, pone l’attenzione sull’ampiezza degli spazi sui propri aereomobili, ritenuti capaci di evitare tali sciagure.

Non da meno è stata Gatorade, che ha scelto di infierire sull’icona della società concorrente, Powerade, rispondendo su Twitter ad alcuni utenti che (spontaneamente?) ponevano delle domande che si prestavano all’ironia dell’azienda di integratori più famosa al mondo.

“Dove eravate quando James aveva bisogno di voi? ”
” Attendevamo sulla linea laterale, ma lui preferisce bere altro ”

“Hey Gatorade, dov’era la tua scienza magica per prevenire i crampi del nostro numero 1 King James? ”
“La persona coi crampi non è nostro cliente. I nostri atleti possono resistere al calore ”

La società hai poi ritrattato, ammettendo di essersi fatta prendere, forse, dalla furia agonistica. Attraverso un comunicato stampa hanno dichiarato di essere da lungo tempo partner dei Miami Heat e di supportare l’intero team.

Questo è uno dei chiari esempi di come le imprese possano sfruttare le peculiarità del real-time che i social offrono, per ottenere visibilità, a patto che questa non sia lesiva e non si possa ritorcere contro.
Non sarà certo un po’ di irriverenza a scalfire la notorietà e la reputazione di queste due aziende, ma certamente non sarà facile, adesso, tenere a bada i troppi sostenitori di un’icona dello sport, prontamente intervenuti a difendere il proprio beniamino da quella che viene ritenuta una vera e propria aggressione.

Rischi e vantaggi del web e dei social media.

Gli esiti si paleseranno col tempo.

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