Le reactions di Facebook conquistano Giappone, Portogallo, Cile e Filippine

Aggiornamento: 15/01/2016

L’esperimento reactions pare stia dando gli effetti sperati.
Dopo una prima fase in cui Facebook ha rilasciato le nuove modalità di interazione coi contenuti in Spagna e Irlanda, per i motivi che potete leggere di seguito, la fase testing prosegue annoverando nuovi pubblici.
TheNextWeb riporta l’estensione di questa nuova feature già dallo scorso novembre in Portogallo, Cile e Filippine, e che nel recente periodo iniziano a vedersi i primi casi anche sull’utenza giapponese, come riportato qui.

I’m in Tokyo today to announce the rollout of Reactions in Japan, our sixth country, along with six new Japanese…

Posted by Chris Cox on Mercoledì 13 gennaio 2016

facebook reactions giappone

Ormai il passo per l’estensione delle reactions a tutto il pubblico di Facebook sembra essere decisamente breve.


Reactions, reazioni, è questa la principale interazione che potremmo  ritrovarci ad effettuare su Facebook al termine di una fase test che ha inizio in Spagna e Irlanda.
Recentemente ha tenuto banco la questione like-dislike, con quest’ultimo infine interpretato come “mi dispiace” e non “non mi piace”.
La soluzione all’intrigo pare sia stata trovata con le cosiddette reactions.
Potremo interagire con i post di Facebook cliccando dove siamo soliti fare per mettere un “Mi Piace” ma avremo accesso ad ulteriori opzioni, esplicitate in delle emoticon.
La prima di queste continuerà ad essere il pollice del Like, ma a questa seguiranno altre poche emoticon veicolanti diversi tipi di stati d’animo, dal divertimento, all’arrabbiatura, fino alla tristezza.

(source: techcrunch.com)

(source: techcrunch.com)

Dovrebbe cambiare, di conseguenza, anche il computo delle interazioni in basso ad ogni post, dove non vedremo più le tre metriche canoniche, like, condivisioni e commenti, ma vedremo tutte le emoticon in questione con il rispettivo numero totale di interazioni ottenute.

(source:techcrunch.com)

(source:techcrunch.com)

Secondo fonti interne a Facebook, Spagnoli e Irlandesi sarebbero i network di utenti con meno propensione alle amicizie internazionali, pertanto, riporta Techcrunch, risulterebbero essere degli ottimi gruppi chiusi su cui testare la novità.
L’irlanda è scelta come rappresentativa degli utenti di lingua inglese, la Spagna per i non-inglesi.

Vedremo se i test chiuderanno definitivamente il monopolio del like.

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