Caduta di stile: Facebook “traduce” Twitter in Social Media tra i trending topic.

Non si può dire che Twitter non faccia parlare di sé, spesso negativamente, ma pur sempre al centro della dialettica social.
L’ultimo caso vede protagonisti Facebook e Twitter, i principali social accomunati da una importante riconoscibilità pubblica, ma distanti anni luce per prospettive e floridità dei progetti.
Twitter accusa Facebook di oscurare il proprio nome nei trending topic tematici, per ora ancora non disponibili in tutti i paesi ma di cui vi ho anticipato qui l’interfaccia.
A dire il vero non si tratta di un’accusa infondata: nei trending topic di Facebook, diverse notizie che hanno come oggetto attività che si verificano su Twitter, vedono quest’ultima parola sostituita dal più generico “social media”.
Qui alcuni esempi riportati da BuzzFeed.
facebook oscura twitter facebook oscura twitterUn modo come un altro per non prestare visibilità al più piccolo e sfortunato competitor del panorama delle piattaforme social.

Ma Twitter è ancora un competitor di Facebook? Lo è mai stato?

Le due piattaforme sono sempre state molto complementari, con Facebook ad assumere una conformazione, in primis, più nazionalpopolare e Twitter ad attrarre utenti che mettono in campo un diverso tipo di comunicazione e un differente tipo di interazioni.
La forbice si è enormemente allargata quando nel tentativo, di entrambi, di compenetrare il raggio d’azione dell’altro, Facebook ha saputo dimostrarsi capace di estendere il proprio servizio cominciando a divorare ogni cosa e Twitter ha iniziato a offrire una serie di feature alla rinfusa vedendo, contestualmente, precipitare il proprio fulcro: le interazioni dirette tra utenti.
Twitter ad oggi può contare su un punto di forza ancora consolidato, che è l’attenzione (e l’utilità) riconosciutagli dal mondo dell’informazione, che continua a fare leva sulla piattaforma per seminare breaking news e a raccontare scambi di battute che avvengono spesso tra power user (altro fattore vitale per la piattaforma di microblogging).
Di contro, Facebook si impone sul panorama web, quindi non solo social, come una delle principali fonti di traffico e non mi stupirei se lo fosse anche dello stesso Twitter.
La pratica “oscurantista” così impostata ha un valore più simbolico che tangibile, ma non per questo di poco conto.
Eliminare il nome di Twitter dai contenuti di tendenza di Facebook non necessariamente avrà ricadute negative sui numeri (potrebbe averne anche di positive), ma sicuramente può rappresentare una consistente ombra su un nome che potrebbe iniziare a scontare problemi di riconoscibilità, con già grandi criticità in materia di acquisizione di iscritti e aumento delle interazioni tra quest’ultimi.
Mentre Facebook sforna feature che tendono a mettere in ombra i vari progetti ambiziosi emergenti, tra cui Snapchat, Twitter continua ad essere ancora l’entità “più diversa” sul panorama social.
Onestamente, non credo che Facebook abbia bisogno di queste pratiche.
Sempre che non abbia l’obiettivo di portarli a cedere il progetto.

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