Instagram ricorre alle e-mail.
Dura la vita se hai impostato la tua piattaforma su un criterio strettamente cronologico o, più in generale, se non ti chiami Facebook.
Destino che accomuna Twitter e Instagram è quello di trovare rimedi e soluzioni alla dispersione dell’utenza.
Instagram, da questo punto di vista, può contare su numeri altisonanti, ma la perdita di utenti che smettono di accedere alla piattaforma dipende sostanzialmente da due elementi.
In primis dall’eccesso di account seguiti, che vanno a creare un contesto in cui l’information overload la fa da padrona e per cui gli utenti che aprono l’app saltuariamente finiscono per perdere di vista i contenuti più interessanti degli amici, che poi sono gli stessi che tengono in piedi engagement e voglia di continuare ad utilizzarla.
Contestualmente, l’ordine cronologico non aiuta, finendo per “spingere giù” i contenuti di cui sopra.
Occorre comunicare agli utenti cosa potrebbero essersi persi e Instagram pare abbia deciso di farlo con un metodo abbastanza ortodosso: la mail.
Techcrunch definisce questo tentativo in una fase ancora embrionale.
Twitter ha cercato di risolvere il problema rinunciando parzialmente all’ordine cronologico, in virtù di avvisi che, all’interno dell’app, comunicano all’utente quali contenuti possano essere andati perduti durante il periodo non collegato.
Quanto a Instagram, pare che dalle mail non sia neanche possibile selezionare l’eventuale volontà di disiscriversi, chiaro segno che forse potrebbe essere ancora prematuro parlare di newsletter o mailing list.
Instagram è una delle realtà social con i tassi di interazione più alti. Attualmente conta su 300 milioni di utenti mensili e vale la pena studiare strategie per trattenerli ed aumentarli.
Nell’attesa di idee geniali, quello che ho ironicamente definito un rimedio della nonna potrebbe cominciare a produrre i primi frutti.
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