La notizia ha del sorprendente: gli instant articles da aprile saranno accessibili a tutti, ma proprio a tutti.
Dopo lunghi mesi di trattative e ipotesi sulle modalità con cui il programa sarebbe stato rilasciato, Facebook sembra aver finalmente trovato la sintesi.
Il punto più ostico del lancio di instant articles è stato sicuramente quello della remunerazione per le principali testate, che in una prima fase contestavano la rigidità del sistema che, inevitabilmente, comportava dei problemi a chi finora aveva sostenuto il proprio modello di business digitale su banner pubblicitari e simili.
Forse anche in virtù dell’accelerata di Google con il programma AMP, attivo e più flessibile rispetto al tema dell’advertising, Facebook ha annunciato il rilascio di Instant Articles per tutti, dopo una prima fase in cui, vi sarà capitato di notare, solo pochi soggetti hanno avuto onere e onore di testarlo.
Nel post ufficiale sul blog si menzionano i “publisher” in senso ampio, senza fare diretti riferimenti ai blog, ma è possibile trovare questa notizia approfondendo la documentazione e le faq messe a disposizione da Facebook.
Il futuro di cui si parla nelle faq sembra essere arrivato.
Ben presto potremo tutti consentire alle persone di aprire da mobile i nostri articoli in pochissimi secondi, con facoltà di scegliere se affidarci a piattaforme di analytics proprietarie o servirci di provider di terze parti (ComScore il partner) messi a disposizione dalla piattaforma.
Allo stesso modo si potrà scegliere di mantenere il dominio dei propri guadagni dall’advertising, o monetizzare i contenuti mediante Facebook Audience Network, con dei profitti del 70% sul totale, come riportato da WSJ. Evidentemente seppur cedendo il 30% ci saranno consistenti vantaggi in termini di conversioni.
Insomma, liberi tutti, ciascuno gestisca come meglio crede analisi e profitti, purché tutto resti dentro il recinto blu di Facebook.
Si tratta di una gran bella occasione, per certi versi “democratica”, che consentirà a tutti coloro che producono contenuti online si mettersi alla pari dal punto di vista della tecnologia.
Fatta la democrazia della tecnologia, il contenuto continuerà a regnare sovrano?
Non ci resta che attendere aprile.
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