#Vinciamonoi #IononvotoM5S, la guerra dei tweet PD-M5S.

cropped-social-listening.jpg#Vinciamonoi #IononvotoM5S questi gli hashtag che in questo momento stanno raccogliendo la stragrande maggioranza delle interazioni di Twitter sul territorio italiano.

Sei giorni alle elezioni e i partiti politici iniziano a mettere in campo ogni genere di strategia per giungere agli obiettivi prefissati.

In un precedente articolo descrivevo come le innovazioni del real-time potessero accentuare le possibilità di riuscita di una strategia social, sulla base dell’esperienza di Obama, descrivendo anche le modalità di approccio dei partiti italiani.

Il Movimento Cinque Stelle di Grillo brilla per attivismo e pubblicazione massiccia di contenuti; Renzi, nella figura del Partito Democratico, risponde con un approccio interattivo alla propria utenza, mentre la lista che si colloca nell’area della sinistra europea, L’altra Europa con Tsipras, spinge su meme d’impatto e dai risvolti satirici. (approfondimento)

Con il tempo che stringe e i sondaggi che vanno assumendo sempre più le conformazioni di materiale elettorale anziché quelle di riscontri pratici e previsioni attendibili, i partiti spostano la contesa sui social cercando di “aggredire” i punti di forza dei rispettivi rivali.

Renzi dal proprio tour elettorale prodiga cautela e rispetto nei confronti dell’avversario politico, scegliendo di non partecipare al gioco delle accuse, ma l’idea di incentivare il buzz mediatico su twitter, con un hashtag capace di accogliere istanze e repliche anche da parte di chi non necessariamente rappresenta l’elettorato del PD risulta fruttuosa, se non altro per la capacità di oscurare, almeno per un giorno o per qualche ora, quello che finora è stato un discreto monopolio a vantaggio del movimento del comico ligure.
Accade dunque che il Partito Democratico,oggetto degli attacchi di Grillo che dalle pagine del proprio blog e dai comizi elettorali dimostra di avere una particolare propensione all’elettorato di centrosinistra, in data odierna (19/05) decide di invadere il campo dei social network, storicamente affine al Movimento Cinque Stelle, in particolar modo dettando un hashtag #iononvotoM5S che ha come obiettivo primario il superamento del claim che il movimento capeggiato da Grillo e Casaleggio porta avanti da ormai molto tempo #vinciamonoi.

Il risultato, almeno fino a questo momento (ore 13.35) sembra essere conseguito, con l’hashtag che capeggia tra i trending topic di Twitter, all’interno del quale è possibile vagliare tutte le repliche e le opinioni politiche, non necessariamente afferenti al PD, che vengono espresse tra contenuti visuali, battute irriverenti, toni trionfalistici e riflessioni.

Alessandra Moretti del PD sentenzia:

Sia chiaro, parlare di un risultato è cosa abbastanza inesatta. E’ più plausibile parlare di obiettivo, da intendersi come la volontà di primeggiare nelle tendenze di Twitter, per imporre una certa visibilità nel terreno del concorrente, che quotidianamente presenzia l’elenco delle interazioni più frequenti con i propri hashtag ma anche coi nomi dei propri protagonisti politici.

L’effetto a catena facilmente preventivabile da una tale situazione immagino possa veder perdurare la pubblicazione in questi due hashtag per il prosieguo della giornata, lanciando una vera e propria competizione a suon di tweet.
Sicuramente non è un approccio che offre riscontri qualitativi, se non una certa visibilità circoscritta ad un periodo di tempo che è pur sempre esiguo.

Sarebbe auspicabile che i partiti politici si impegnassero, tanto quanto stanno facendo in queste ore, a far emergere una discreta quantità di tweet, possibilmente su temi rilevanti delle proprie strategie politiche, per poi intervenire su questi ultimi ed effettuare delle rilevazioni, utili ed informative, che possano rappresentare elementi di interesse per i futuri programmi politici.

Degno di nota è anche l’hashtag #aboliamolaleggefornero, primo della lista perché sponsorizzato, promosso dal partito che fu di Antonio Di Pietro, L’italia Dei Valori, che cerca di portare all’attenzione ancora una volta gli elementi della legge che è andata ad incidere sulle dinamiche del lavoro, portando avanti una raccolta firme che mira all’abolizione di questa mediante referendum, come accadde già per le leggi concernenti acqua pubblica e i progetti sull’energia nucleare.

Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle si contendono la classifica dei topic di Twitter, ma quanto si impegneranno ad ascoltare cosa c’è scritto all’interno dei loro hashtag, finora vessilli di un battaglia tanto accesa quanto sterile?

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