Twitter procede per la propria strada, evidentemente non disturbato da numeri e pareri che la vedono in difficoltà.
Laconica è stata la dichiarazione del co-founder, Evan Williams, rispetto al “sorpasso” meramente numerico di Instagram su Twitter.
Twitter è esattamente quello che volevamo che fosse, non me ne frega un ca**o se Instagram ha più persone in cerca di belle immagini.
Ed effettivamente questa storia non sembra aver scalfito i piani della piattaforma di microblogging, che si appresta ad apportare una novità di sicuro interesse, anche per chi si serve di Twitter per attività di analisi.
La geolocalizzazione è sempre stata un po’ il tallone d’Achille del sistema. Il dato mancante alle rilevazioni ben effettuabili interrogando la piattaforma rispetto a keyword, hashtag e temi specifici.
Attualmente le informazioni circa la posizione degli utenti che twittano sono limitate. Gli utenti tendono a non cederne, e quelle inserite spontaneamente raramente hanno carattere di affidabilità.
Alcune indiscrezioni e l’assunzione di David Blackman, ex ingegnere di Google Maps e poi di Foursquare, paventerebbero l’idea di integrare un sistema che ben si è distinto in tema di geolocalizzazione, Foursquare, con Twitter, al fine di ottenere dati interessanti e precisi, in una soluzione che possa risultare godibile anzitutto per chi dovesse concedere l’acquisizione della propria posizione alla piattaforma.
Business Insider in questo articolo suppone la possibilità che Foursquare possa fungere, oltre che da raccoglitore di informazioni di geo-location, da strumento di proposizione di contenuti pertinenti alle aree in cui l’utente si trova.
Twitter ha recentemente condotto un test in alcune grandi città, mostrando a dei nuovi utenti un set di tweet provenienti dalla stessa area geografica.
L’approccio dei nuovi utenti è da sempre un tema saliente per Twitter, se si considera che secondo dati dello scorso aprile il 44% degli utenti non ha mai twittato.
Il test ha restituito informazioni molto interessanti. Coloro che avevano ricevuto tweet geolocalizzati sono stati più propensi a riaprire Twitter entro 30 giorni rispetto a coloro che non avevano potuto godere di questa fase testing.
Ulteriore segno di attenzione alle dinamiche di geolocalizzazione scovato da Business Insider è la ricerca di ben 6 ingegneri in materia.
Pochi riscontri si hanno al momento rispetto a quelli che potrebbero essere anche solo ed esclusivamente rumors.
Attendiamo il Q1 del 2015, come indicato nell’articolo sopracitato, per verificare l’effettiva possibilità che questa soluzione, interessante per tutti, possa realizzarsi.
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