Twitpic non esiste più, o almeno non attivamente. Il servizio di photo sharing è stato letteralmente inglobato da Twitter, dopo una lunga fase di incertezza fatta di una trama intricata, che poi non è così nuova in certi ambienti.
Rileggendo a ritroso i recenti post dal blog ufficiale di Twitpic è abbastsanza intuibile la dinamica dell’ “incidente”.
L’ultimo post recita “sono felice di annunciare il raggiungimento di un accordo con Twitter”.
Un accordo che consiste nella cessione del dominio, dei dati, dell’archivio fotografico e di ogni cosa.
Probabilmente la parola “accordo” non è la più appropriata.
Twitpic argomenta il passaggio dichiarando senza giri di parole che non è stata trovata la soluzione per rendere il servizio indipendente. Il passaggio a Twitter viene descritto come una possibilità di dare continuità al servizio, che condivide con Twitter la base utenti e gli obiettivi.
Posta così potrebbe sembrare un’evoluzione ragionevole, ma andando più a fondo il quadro si delinea in tutt’altro modo.
Il passaggio di Twitpic a Twitter comporterà, di fatto, la fine di ogni attività.
Twitpic resterà un portale “morto”, all’interno del quale nessun utente potrà più postare contenuti. “The site will be in read-only mode”.
Le app per Android e iOS saranno eliminate dagli store e non vedranno più alcuno sviluppo.
Infine si precisa che gli utenti potranno loggare ai propri account per eliminare eventuali contenuti o per esportare l’intero archivio di dati e fotografie.
Si tratta di una vera e propria dismissione.
Il post precedente anticipava una chiusura in data 25 ottobre (in aggiornamento a un post che dichiarava lo stesso per il 25 settembre) dichiarando di non aver trovato alcun acquirente che offrisse termini accettabili.
Un post laconico ed essenziale, che annunciava la chiusura e la possibilità per pochi giorni di prelevare gli archivi.
L’origine di questa chiusura di battenti è presto individuabile. Da Twitpic un mese fa dichiaravano espressamente che Twitter aveva minacciato di porre il veto sulle API se Twitpic non avesse interrotto le attività.
Quel giorno probabilmente è giunto e Twitpic non ha avuto la forza di difendere legalmente il proprio trademark.
Controversa anche la versione di Twitter, riportata da Washington Post, in cui l’azienda si dice dispiaciuta per la chiusura di Twitpic dopo anni di onorato servizio.
Due tweet sono emblematici della vicenda. Dallo sconforto all’euforia di facciata, in 10 giorni, per descrivere un concetto che ha poi la stessa sostanza.
It’s with a heavy heart that we re-announce that Twitpic will be shutting down again. More details on our blog http://t.co/LCH7ZTQJHe
— TwitPic (@TwitPic) 16 Ottobre 2014
I’m happy to announce we’ve reached an agreement with Twitter to give them http://t.co/OmGQHVKG0n. More here: http://t.co/IiASPzMoW4
— TwitPic (@TwitPic) 25 Ottobre 2014
Twitter ha acquisito Twitpic o forse l’ha solo ucciso.
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