Instant Articles: i banner sul tavolo delle trattative Facebook-Editori

Instant Articles, Facebook e Giornalismo, tre entità in cerca di sintesi.

Instant Articles è la feature con cui Facebook prevede di inglobare i contenuti delle testate giornalistiche.
Uno strumento che nasce per abbattere i tempi di caricamento e qualsiasi necessità di uscire dalla piattaforma.
Al progetto hanno già aderito le più grandi testate internazionali, evidentemente ingolosite da margini di vantaggio rispetto ai concorrenti nell’offrire agli utenti una fruizione dei contenuti più rapida, semplice ed efficace.
E probabilmente anche qualche vantaggio algoritmico nella distribuzione organica dei contenuti.
Il problema che inizialmente poteva sembrare il primario: la paternità dei contenuti, pare non aver scalfito più di tanto le sicurezze degli editori, che hanno presto sposato il progetto.
Ben diversa è invece la situazione concernente i proventi delle pubblicità sui siti web, finora grande fonte di introiti.
Avere un sito di proprietà sul quale produrre e rendere pubblici contenuti, all’interno dei quali vengono inseriti banner pubblicitari che producono utili, è il modello di business che persiste da ormai più di 10 anni con esperienze anche molto interessanti.
Instant Articles mirava, almeno nelle intenzioni iniziali, a non replicarlo, offrendo alle testate grandi margini di visibilità, interattività, misurabilità e miglioramento della fruizione dei prodotti, ma non facendosi carico della questione degli utili.
Stando a quanto riportato da Adweek, i principali partner di Instant Articles avrebbero mosso non poche rimostranze rispetto alle perdite di introiti.
Grandi publisher come il Washington Post, The New York Times e Little Things  avrebbero avviato delle trattative per trovare margini di guadagno che prevedano il ritorno ai tanto amati banner.
Le rigorose linee guida di Instant Articles concederebbero un banner allo scoccare delle 500 parole per ogni cotenuto.
Situazione che, in quel che possiamo ormai definire il modello tradizionale, vedrebbe la presenza di almeno tre o quattro banner.
Le linee guida prevederebbero anche schemi rigidi nella produzione degli stessi banner, per non creare disparità tra i soggetti aderenti al progetto.

Dal versante Facebook si predica pazienza.

Michael Reckhow sottolinea come Instant Articles sia un progetto collaborativo tra Facebook e gli editori e come si stia cercando il giusto compromesso tra le dinamiche di advertising e un’esperienza di lettura assolutamente efficace.
Jed Hartman (Washington Post) e Joe Speiser (Little Things), attori in campo in questo gioco delle parti sembrano comunque aver ben focalizzato la situazione.
Al netto di ciò che si dovesse riuscire a raggiungere in termini di margini di trattativa sull’advertising, Instant Articles rappresenterà una grande occasione, con molti rischi, da gestire al meglio.
La riduzione delle visite al sito web sarà consistente, ma al contempo aumenteranno traffico e interazioni sui contenuti prodotti sulla piattaforma.
Le nuove frontiere del giornalismo che sposa i progetti di Facebook necessitano di nuovi modelli di business, che sappiano distaccarsi da un approccio banner-centrico verso nuovi modelli che mettano al centro l’interazione e la socializzazione, da cui immaginare sistemi di monetizzazione.

Nel recente periodo Facebook, e i social in genere, hanno messo in campo un importante set di strumenti capaci di offrire ai giornalisti grandi possibilità in termini di tempestività, selezione di contenuti e distribuzione degli stessi.
Non ultimo Signal, dashboard capace di inserire in una sola pagina una vera e propria cassetta degli attrezzi per il buon giornalista digitale, e non solo.

Si determina un paradosso che vede il giornalismo di fronte a grandi possibilità di elevare la qualità dei propri prodotti e un’importante necessità di reinventare i propri modelli di business per non vedersi ancora troppo ancorato a certezze che col tempo potrebbero andare disgregandosi.

Non assumo a prescindere che tutto questo sia possibile ma mi domando:

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