Esiste un “mondo” in cui Facebook non primeggia: è quello dei teenager.
Questo il dato che emerge da una ricerca Piper Jaffray sull’autunno 2014.
Nel corso dell’analisi dei consumi e delle tendenze dei teenager viene stilata una graduatoria dei social più utilizzati. Capeggia Instagram, molto probabilmente per la sua estremizzata comunicazione visuale e le peculiarità che lo rendono leader dell’engagement.
La ricerca è stata condotta su 7200 persone dell’età media di 16 anni.
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Abbastanza sorprendente è il dato secondo cui il social fotografico, che pur fa parte della famiglia Facebook, fosse seguito in questa particolare classifica da Twitter e non da Facebook, che si colloca in terza posizione con il 45%.
In crescita Pinterest e Tumblr, con percentuali di poco superiori al 20%.
Nessuna traccia di Google Plus e LinkedIn.
Facebook rappresenta, in soldoni, un’anomalia. Abbastanza evidente è la tendenza dei teenager ad un consumo dei social media “mordi e fuggi”, più smart, visuale, interattivo ma snello. A tal proposito Twitter si presenta come strumento congeniale per una interazione molto meno articolata e quindi più pratica. Instagram, Tumbrl e Pinterest, se possibile, risultano ancora più pratici e capaci di generare interazione.
Nella gerarchia dei device di utilizzo è un plebiscito per la famiglia Apple, con la totale scomparsa degli strumenti destkop. La società di Cupertino colloca sul podio dei teenager, nell’ordine, iPhone, iPad ed iPad mini.
Social e navigazione mobile sono ormai strettamente interconnessi alle dinamiche di e-commerce. Per quest’ultimo viene proposta la classifica dei siti preferiti per fare shopping: Amazon stravince per distacco (32%) su Nike (8%) seguito da Ebay (5%) e tutta una serie di marchi squisitamente in target come Forever21 ed Urban Outfiters.
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La Nike, tra le altre cose, risulta essere il brand preferito dai teenager per acquistare abbigliamento, che a sua volta risulta essere il setore per il quale i teenager spendono di più, sopravanzando cibo, accessori, scarpe e videogame ecc.
Qui l’infografica completa:
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