L’accessibilità del web e della tecnologia è un tema più che discusso a tutti i livelli, dall’organizzazione dei portali e dei contenuti delle pubbliche amministrazioni fino ai soggetti privati con i propri device e con la propria presenza in rete.
Normative di varia estrazione e varie tipologie non hanno trovato grossi riscontri nel concreto, con larga parte del web che risulta ancora ostico per persone con disabilità.
L’accordo tra Facebook, Microsoft e Dropbox può rappresentare un punto di svolta per il tema dell’accessibilità.
Si esce dalla dinamica delle influenze e dei tentativi di pressione per passare a un movimento che vede coinvolti gli attori, che per larga parte monopolizzano gli ambienti tecnologici, sia lato software che lato hardware.
Il gruppo denominato Teaching Accessibility vede partecipare, come detto, Facebook, Microsoft e Dropbox, in colaborazione con Stanford e Carnegie Mellon University.
Teaching Accessibility avrà il compito di vagliare ogni variabile, dagli aspetti ingegneristici ai concetti di design.
E’ Venturebeat a lanciare la notizia, facendo riferimento alle recenti azioni legali avviate nei confronti di Uber per il mancato rispetto dell‘American With Disabilities Act.
Faranno parte del progetto anche Linkedin e Yahoo.
Quando le distanze tra gli attori in campo e il pubblico si assottigliano, si ha ragione di credere che il risultato posa essere di valore.
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