Facebook: ecco le feature contro furti d’identità e foto indesiderate

Facebook sta lanciando due nuove feature per salvaguardare l’utenza.

Contro i furti d’identità

Il 75% del mondo Facebook dispone già oggi di un sistema, che presto sarà esteso a tutti, che invia una notifica all’utente qualora dovesse individuarne un altro con lo stesso nome e cognome e la stessa foto.
Il fenomeno dei furti d’identità su Facebook non è affatto marginale, basti pensare che la possibilità di segnalare account falsi è presente nelle opzioni praticamente da sempre, unitamente alla richiesta esplicita in fase di iscrizione di inserire dati autentici.
Se qualcuno dovesse appropriarsi di una tua foto (unitamente al nome e cognome) riceverai una notifica push che ti chiederà di verificare. Potrai scegliere di selezionare due opzioni, come segue e come puoi vedere nell’immagine riportata da Mashable.
1. Sì, qualcuno usa il mio nome, le mie foto e le mie informazioni.
2. No, questo profilo appartiene a qualcun altro.
Facebook contro i furti d'identità
Inevitabilmente queste operazioni si avvalgono dei grandi progressi fatti da Facebook in materia di riconoscimento facciale di cui, vale la pena ricordarlo, siamo i principali artefici.
In ormai 8 anni e oltre di attività di tag sulle foto, abbiamo istruito Facebook a riconoscere (e suggerire) i nostri volti, tanto da riuscire a intercettare su scala planetaria, nei propri 2 miliardi di utenti, se qualcuno sta utilizzando indebitamente la nostra faccia.
Recentemente si annunciava anche il lancio di un’app che individuasse gli amici nelle ultime foto scattate, preconfezionando un messaggio da inviare.

Contro le ritorsioni

Ulteriore feature interessante riguarda la pubblicazione di foto indesiderate.
Allo stato attuale è possibile segnalare un’immagine che ci disturba, in particolar modo se raffigura delle nudità.
Per intervenire sul problema, evidentemente esistente, delle ritorsioni a mezzo Facebook, sarà possibile non solo segnalare che una foto contiene delle nudità, ma se questa ci vede protagonisti nostro malgrado.
Questo processo avrà delle ricadute “interne”, ossia la revisione manuale da parte dello staff di Facebook che dovrebbe provvedere all’eliminazione dei contenuti, ma soprattutto delle ricadute “esterne”, che vedranno coinvolte le associazioni e i gruppi di supporto per chi subisce degli abusi, per il coinvolgimento in eventuali azioni legali.
Facebook a tal proposito offrirà un ulteriore strumento per revisionare la privacy delle foto che andiamo a pubblicare, così da fare un’attività preventiva specie per la seconda casistica descritta in questo post.
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