Facebook: l’algoritmo premierà i live video

Facebook annuncia  che i live video appariranno più in alto nel news feed.
Prepariamoci a una pioggia di live video.
Non che non stia già accadendo, ma quando c’è di mezzo un obolo algoritmico nelle mani degli utenti, solitamente si tende ad estremizzare le cose.
Facebook racconta dalle pagine della newsroom che i live video sono una realtà in crescita, con risultati importanti e che, pertanto, vanno considerati a tutt gli effetti una nuova tipologia di contenuto a sé stante, diversa anche dai video stessi.

Il tempo di visualizzazione di un video si triplica se questo è live

I video live sono stati fino a pochi mesi fa utilizzabili solo da chi potesse accedere al programma Mentions, salvo poi essere estesi alle pagine verificate con bollino blu, fino ad arrivare all’ultimissimo periodo che vede andare in live streaming anche tutti coloro che dispongono di un dispositivo con sistema operativo iOS.
Di qui a breve arriveranno anche per i dispositivi android e il quadro sarà completo.
Che i video, in senso ampio, rappresentino una delle frontiere che Facebook sta sviluppando più degli altri appare più che evidente.
Recentemente sono state annunciate anche nuove metriche, che uniscono a sempre più interessanti feature in fase di produzione i contenuti, importanti specifiche in materia di analytics, per avere sempre il polso della situazione.
Che gli utenti tendano ad assecondare la tecnologia è qualcosa che continua a verificarsi, in particolar modo su Facebook.
Recentemente sulla scia del lancio delle Reactions provavo a tirare le somme di quanto Facebook abbia acquisito “potere contrattuale” nei confronti  nostri e delle nostre esperienze d’uso.
I vantaggi algoritmici, ragionevolmente perseguiti, si tramuteranno quasi certamente in un incremento consistente dell’utilizzo di questa opzione, inevitabilmente anche in modo improprio, come sta già un po’ accadendo per le redivive gif.
I risultati dei live video sono sorprendenti, come evidente dalle analisi che ho potuto condurre su alcune best practices di Facebook come Gianni Morandi e Rocco Hunt. La capacità di innescare interazioni e,  in particolar modo, commenti è innegabile e fruttuosa, specie per i brand che intendessero incrementare il patrimonio di contenuti user generated da utilizzare per attività di listening.
Le ultime notizie potrebbero spostare ancor di più l’attività verso questa modalità che non è solo tecnologica, ma è soprattutto espressiva.
Potrei raccontarvi tutto questo in diretta, ma ho un dispositivo android e una pagina non verificata.

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