È il turno di Calciatori Brutti.
Il nome suonerà bizzarro ai meno avvezzi, ma parliamo di una realtà dai numeri interessanti, su Facebook, tanto da “meritare” il badge blu di verifica.
Nelle precedenti analisi abbiamo avuto modo di esplorare le strategie social di soggetti noti, come Gianni Morandi, di importanti brand consolidati nella comunicazione e nel marketing, come Ceres, e di personaggi ormai catalogabili come politici: è il caso di Beppe Grillo.
Calciatori Brutti rappresenta un ulteriore caso da prendere in esame, trattandosi di un’interessantissima community.
Una pagina che conta ormai oltre un milione di fan. Una community che si cementa intorno alle dinamiche calcistiche, non strettamente e per forza legate al campo.
Diciamo più a tutto ciò che lo contorna.
Una rilevanza che non si può ignorare, tanto da irrompere nella dialettica giovanile (forse la sparo grossa, ma vi sarà capitato di sentir dire da ogni teenager l’aggettivo “ignorante” associato ad ogni cosa), e da meritare la citazione nell’ultimo album di Rocco Hunt, altro personaggio molto attento a ciò che accade sulla rete.
La community ironica e irriverente (per andarci cauti) si segnala per la capacità di generare un’enorme quantità di interazioni (oltre 100mila commenti solo nel mese di novembre) a cui si associa una lodevole gestione delle attività di social crm.
Come accadeva per Ceres, un brand che rappresenta sicuramente la best practices in materia, anche Calciatori Brutti è il principale “soggetto” a commentare sulla propria pagina.
Segnale e sintomo di un’attenzione all’audience, che mostra la pagina come soggetto presente e dialogante e non come asettico canale di distribuzione di contenuti, come spesso accade.
Nella dashboard che segue sono stati analizzate le attività dell’ultimo anno da parte della pagina Calciatori Brutti e di tutti quanti coloro hanno commentato, con i relativi testi, nel corrente mese di novembre.
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